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Angioi: “Chi è veramente appassionato di ciclismo non mette in pericolo coloro che condividono la stessa passione”

Renato Angioi, dopo l’intromissione di veicoli non autorizzati al seguito di una gara, su cui il circuito ha recentemente preso posizione, c’è un altro comportamento da stigmatizzare ed è quello dei ciclisti non iscritti alla manifestazione che si inseriscono in gruppo rappresentando un ulteriore pericolo per coloro che gareggiano regolarmente.

“Ognuno nell’ambito dell’attività sportiva che svolge, ha il diritto di scegliere gli eventi a cui partecipare, soprattutto nel mondo del ciclismo dove ogni settimana purtroppo diverse date di svolgimento di manifestazioni granfondistiche si sovrappongono. Detto questo va ricordato, anche se credevo non ve ne sarebbe stato bisogno, che nessun soggetto ha il diritto di mettere in pericolo coloro che hanno scelto di partecipare regolarmente agli eventi in programma, indossando un dorsale e condividendo, con la propria adesione, gli sforzi di un comitato organizzatore che realizza con giorni, mesi di sacrifici un evento. Per questo mi rivolgo a coloro che partecipano alle gare, anche se sono vostri amici o persone che solitamente condividono con voi le uscite domenicali o allenamenti, vi chiedo di invitarli a fermarsi, a non rimanere in gruppo abusivamente rappresentando un pericolo per voi e gli altri partecipanti.

La passione a volte trascina il ciclista a compiere gesti che possono sembrare innocui. Con questo mio intervento voglio invitare coloro che si inseriscono in gara senza numero a pensare anche solo per un momento quali possono essere le conseguenze se coinvolgono altri ciclisti in una caduta o sono loro stessi protagonisti di una rovinosa caduta. Sottolineo con forza che un eventuale danno, dovuto ad incidente provocato o caduta, non lo procurano soltanto all’organizzatore dell’evento, ma in primo luogo a loro stessi, rischiando denunce e in alcuni casi anche richieste di danni procurati a terzi. Per queste ragioni in qualità di coordinatore del circuito Coppa Piemonte, lo ribadisco ancora una volta rischiando di essere monotono, invito coloro che non vogliono partecipare ai nostri eventi, ad assistere al passaggio del gruppo ai lati della strada evitando di inserirsi in gara.

Il ciclismo è uno sport che si svolge lungo le strade, che per sua natura presenta dei pericoli anche se un evento è organizzato nel migliore dei modi, evitiamo di aggiungerne altri. Noi durante gli eventi invitiamo i ciclisti senza numero che incontriamo lungo i percorsi a fermarsi, ma non sempre la risposta è quella sperata. Se necessario chiederemo l’intervento delle moto della Polizia Stradale che scortano il gruppo, ove richiesto faremo le denunce del caso, ma anche se da due posizioni diverse, poi non tanto perché diversi organizzatori sono anche ciclisti, condividiamo la vostra stessa passione aiutateci ad evitare tutto questo”.

 

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